Quest Trasformazione
A breve inizio quest per cambio razza. Per info Malias. Quest Chiusa
Il mondo è diverso a Nord. La mezzelfa è giunta ad Asarn con le prime luci del giorno e di certo si sarà resa conto di quanto il nord sia assolutamente impervio. Il clima è rigidissimo, -10 gradi che possono anche scendere in alcuni punti, le persone sono quasi tutte devote del dio Khorr, ma lei di quel luogo conosce i racconti di sua madre. Lei ha un drago tatuato sula spalla e sa che la genitrice aveva qualcosa che la legava a quel luogo. Non conosce molto delle sue origini biologiche, è cresciuta felicemente con la famiglia adottiva eppure ecco che adesso calca delle impronte che sono di chi le ha dato la vita. Ha sentito il desiderio di andare a Nord, verso quella che è definita la barriera. Il confine tra le terre del Maevathan e quelle del Brehorn. Fa freddo, ma per fortuna non c'è un filo di vento. Non ci sono neppure luci, non c'è nulla, tranne alberi spogli e neve e un sentiero che l'altra sa che deve percorrere. Girata un'altura innevata, potrà sentire qualcosa. Un rumore che è stata sua ninnananna per molti anni. Un martello che batte su un incudine. Un rumore sordo, non ha alcun dubbio sul fatto che sia una forgia attiva, il rumore è un eco accompagnato dal vento. Potrà decidere di seguirlo oppure proseguire ancora verso una sorta di piccolo villaggio. Lo riconoscerà dai profili delle casupole e da qualche lanterna non ancora spenta.
GDR GO QUEST DI RAZZA DRAKAL
21:11Mereoleona[Via del Nord] {A Cavallo} E' da quando è venuta a contatto per la prima volta con il freddo del nord che non la smette di lamentarsi, imprecare, sparoleggiare. < Mannaggia quella tro*a pu**ana della miseria ladre laida. > Ed è proprio mentre lei ed Otta stanno per finire l'altura che il cavallo comincia a sbuffare, sia per la stanchezza che per il freddo. < Boia ladra, Otta, guarda! La prossima volta che mi faccio guidare da una visione schiacciami il cranio con il tuo cu*one, soffriamo meno. > E soffrirebbe meno, ma sicuramente gioirebbe anche meno, perché ad un certo punto, finita quell'altura innevata, dei colpi di martello cominciano ad essere battuti sull'incudine, palesandosi anche la presenza di un villaggio. < Tiriamo a sorte. > Una moneta viene lanciata in aria, ma prima ancora che qeusta possa cadere, con la sua oslita voce acuta e stridula va a perculare il povero cavallo. < Scherzo, scelgo io, se si tratta di Valekun, sempre martelli! > E lei è andata lì per una chiamata mistica, mica per fare del peregrinaggio verso un villaggio inculato. Cercando di aguzzare le orecchie mezzelfiche, e strattonando con le redini il cavallo per strizzare via un altro po' di energia, cerca di seguire il rumore trasportato dall'eco. Indossa un'armatura dal taglio femminile, ha con sé gli occhiali dell'Hydra che le permettono di vedere al buio e l'orecchino di Gilda. Anche le armi sono al solito posto, con lo scudo dietro la schiena, il martello alla sinistra ed il pugnale confiscato. Qualche altro strato di panno pesante è messo al di sopra, per evitare che lei ed otta muoiano assiderati.
STOP AZIONI
Il lamentarsi di Mereoleona non passa inosservato e infatti intorno alla sua posizione inizierà a sentire degli ululati che non lasciano presagire nulla di buono. La povera Otta fa fatica a muoversi sulla neve, ma è un cavallo temprato e quindi non abbandona la padrona in quella situazione. La scelta per la devota del dio artigiano è quasi scontata. Sinistra quindi in direzione di incudine e martello, con una certa premura. Un centinaio di metri non di più fino a raggiungere una casupola fatta di blocchi di pietra e soffitto spiovente. Innevata e quasi completamente coperta, la porticina però è aperta. Mereoleona non ha alcun dubbio. I rumori provenivano da quella casa, ma appena raggiunta cessano improvvisamente. Sente qualcuno cantare, un canto antico, un canto di battaglia che pare essere nei suoi ricordi, seppur quella lingua le risulta del tutto sconosciuta. Una lingua diversa da qualunque altra, la lingua dei draghi anche se ancora non lo sa. Otta non potrà entrare nella casupola, ma per lei c'è una stalla aperta poco distante, una stalla in cui stare al sicuro. Leona può decidere di rimanere con la sua cavallina, ma sente il desiderio di entrare in quella casa. Ad un occhio attento la casa è di pregio, creata in modo da resistere. Non saprebbe quantificare quanto tempo è lì, ma sembra davvero storica. C'è anche una camino e da sopra il tetto del fumo esce dal fumaiolo, anche se la casa è quasi del tutto sepolta e le luci sono spente.
GDR GO
21:29Mereoleona[Via Del Nord] {A Cavallo} Continua a cavalcare,, anche con una certa premura visto che quegli ululati non le sembrano particolarmente rassicuranti. Finalmente, una casupola si mostra davanti a loro, con tanto di stalla. Ed è qui che va a riporre Otta, così che anche lei possa stare al caldo o quantomeno non stare in mezzo alla neve ed al freddo. < Ecco qua, se arrivano Lupi, Urla. > Piccole, ma efficaci indicazioni che vengono date al cavallo che chissà se può davvero capire tutto quanto quello che Leo le racconta. Una volta sistemata la sua compagna animala, si dirige a piedi verso quella casupola, stringendosi tra le spalle ed incorciando le braccia così da riscaldarsi un po' da sola. < Che idea... > E lo dice in maniera un po' sarcastica, in riferimento alla posizione di quella casupola con tanto di forgia in mezzo al niente. Il canto viene ascoltato, ma non riconosciuto. Anzi, le sembra di non riconoscere neanche la lingua che la persona all'interno sta ascoltando. Non è che non si fidi, ma... mentre la destra raggiunge la morning star, senza però estrarla, con la sinistra va a bussare alla porta. < Scusate... c'è... è permesso? Ho lasciato Otta nella stalla... è il mio cavallo. E' permesso? > Ripetendo più volte quella formula, in attesa di una risposta dall'interno. < Si ca*a di freddo, qui fuori. > Senza fretta, ovviamente, figuriamoci se vogliamo mettere fretta ad una presunta divinità.
Stop azioni
*Una volta dentro Mereoleona non si può dire che non sia educata, ci prova a presentarsi, ma nessuno risponderà, la mezzelfa sentirà uno strano tepore arrivare dalla saletta. Vedrà passare una figura femminile dai capelli bianchi quasi argentati. Non le parla ma si sposta quasi volesse essere seguita. Il camino dovrebbe esserci, così anche la forgia, ma quando raggiungerà la sala principale, nonchè l'unica troverà solo un enorme specchio intarsiato, una lavorazione degna di Valekun in persona. Quella figura che aveva visto passare è appoggiata allo specchio e si guarda le dita. E' un'elfa e vista la colorazione della sua pelle si direbbe un'elfa della notte che si guarda le unghie con volto imbronciato, quasi annoiato <ce ne hai messo di tempo, già non avevo più voglia di ascoltarti. Sia chiaro mi piace il freddo... ma anche no> seccata e forse anche un po' lunatica. <Andiamo, non abbiamo tutta la notte> poi la guarda dalla testa ai piedi. Le vede la morningstar. <pensi che quella sia un'arma degna di Valekun? l'hai forgiata tu?> chiede quell'elfa che però senza aspettare la risposta si sposta al centro dello specchio. Sorride e scompare al suo interno. Il cuore di Mereoleona inizierà a battere pesantemente. Non ne comprende il motivo, ma non è paura piuttosto adrenalina e curiosità e anche voglia di saperne di più. L'elfa si ferma dall'altra parte dello specchio e se Mereoleona volesse avvicinarsi non vedrà il suo riflesso, ma solo quello dell'elfa che poi si volta. Il desiderio di seguirla è molto forte e inoltre come la sera prima le pare di sentire una presenza, qualcosa ad accompagnarla o forse qualcuno.
Lo specchio. GDR GO
21:47Mereoleona[Via del Nord] {A Cavallo} Allora, lei non ha visto mai di persona Valekun, ma da quello che le hanno raccontato sicuramente non assomiglia ad un'elfa dai capelli bianchi stragnocca. Deglutisce, lasciando l'elsa dalla presa delle dita e si avvia ad entrare. L'altra già sembra essere mezza scazzata. < Menomale... > Sarebbe stato sicuramente spiacevole stare lì tutta la notte a sentire l'elfa che cantava. Sicuramente, non sembra apprezzare l'arma che si porta dietro. E risponde con una certa convinzione quando parla della propria Stella del Mattino. < E' una mazza con dei chiodi. Semplice, ma efficace e difficilissima da rompere. Certo che Valekun apprezzerebbe... credo... > Ma quella nel frattempo si è già infilata... nello specchio. Va ad avvicinarsi ed aspettando di vedere il proprio riflesso, ha un piccolo sussulto ed urletto strizzato quando il riflesso è esclusivamente quello dell'elfa, che si volta e comincia a camminare. < Ohy, ué... aspettami... dove vai, ferma! > Non sa neanche che fare, una mano viene allungata verso il vetro. Se l'altra è passata attraverso per arrivare dall'altra parte, magari potrebbe riuscirci anche lei. Come i portali che ha cominciato a prendere in giro a destra e sinistra. < Senti, ma... sei tipo l'ambasciatrice di Valekun? La reggi carte? Mannaggia al ca**o, aspettami eh, un attimo che arrivo... > E se fosse risucita a ficcare la mano, proverebbe effettivamente ad oltrepassare tutto quello specchio per seguire l'elfa.
Mereoleona sembra non gradire la fretta dell'altra <eppure ero sicura fossi anche tu molo... attiva> dice l'elfa che, bontà sua aspetta. La scudiera mettendo la mano passerà dall'altro lato, poi una gambe, poi l'altra e oplà sono dentro lo specchio e e se volesse voltarsi vedrebbe dall'altra parte la casupola appena visitata. Dall'altra parte Mereoleona si troverà sempre all'estremo nord, ma è il crepuscolo, non la notte, il sole rischiata ancora i picchi innevati. non avverte freddo, ma il vento le fa danzare i capelli. Accanto a lei ci sono lance spezzate, carri ribaltati, una battaglia si deve essere consumata da poco visto che molte fiammelle sti stanno appena spegnendo. <che spreco, vedi... la grande caccia, ma la verità è che avevano mezzi di trasporto primitivi, le loro catapulte facevano ridere i polli> quell'elfa avvenente è anche molto critica. <non sono ambascitrice di Valekun, ma potremmo diventarlo> a che parlava al singolare a che parlava al plurale. <Penso che hai delle domande tipo: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo> inspira sollevando il petto <ma che cosa ne so io> chiaramente. <dimmi un po', cosa sai di tua madre?... quel drago che hai tatuato... sai qualcosa dei draghi?> e Mereoloena non ha il tatuaggio in bella vista, eppure l'altra lo conosce. Cammina ancora e le fa cenno di seguirla mentre affonda con gli stivali nella neve. <non ti sei mai sentita... diversa, Mereoleona, e non dico diversa dai tuoi fratelli adottivi, diversa da qualunque altro essere vivente> perchè i draghi sono creature eccezionali e anche il corpo ospitante lo avverte prima di divenirlo del tutto. Si ferma prima di proseguire oltre il colle, dove un clangore di metallo fa intedere la presenza di una battaglia. Ruggiti e tonfi, ma l'elfa guarda Mereoleona, non si cura dei rumori. <mi chiamo Nagaresh> una stilettata nella mente e nel cuore a sentire il suo nome, eppure Mereoleona si sente incredibilmente bene ora. Una sensazione di completezza.
L'elfa Nagaresh che ti accompagna dentro lo specchio. Il tuo riflesso in quello specchio
GDR GO
22:09MereoleonaLo sguardo va verso l'altra per qualche istante, ma poi l'attenzione viene rivolta verso quello che sembra un grande campo di battaglia. E neanche poi chissà quanto antico, visto che ci sono ancora tutti i segni dello scontro in bella vista. < La Grande Caccia... Zio Ferguson mi ha raccontato che dei suoi antenati hanno partecipato ad una cosa simile... > Non lo dice con una vera e propria inclinazione, è un dato di fatto. Di quella storia, in realtà, sembra saperne. L'altra parla al plurale e questa cosa non sembra sfuggire alla mezzelfa, che chiede. < Ahn... tu e chi? > Ma l'altra a passare da una discussione all'altra sembra essere più repentina addirittura di lei, è quando nomina la madre che gli occhi vanno a dilatarsi, entrando nella modalità da Lepre Spippata ed anche emozionata quando nomina la madre. < Conoscevi mia madre? Eri amica di mamma? Davvero? > Non si fa neanche problemi sul fatto che l'altra sappia del proprio tatuaggio, perché l'attenzione sembra essere focalizzata sull'altra hce può avere qualche notizia, curiosità, racconto riguardo la mamma. E come fa ogni volta che sta bene, si sente bene, parla. E parla tanto. < Ah, Pa' diceva che mamma era fighissima. Faceva tipo le magie ed era una studiosa, tutta la famiglia di Ma' è studiosa! Lei cercava... cercava... > Deve fare un po' di sforzi mnemonici, perché in effetti sono racconti che le venivano fatti quando era piccola, dopo un po' ne hanno semplicemente smesso di parlare. < ... tipo dei cimeli di draghi. Diceva che alcune famiglie ne avevano nascosti ed erano diventati tipo dei trofei. > Non sembra sapere molto altro, anche su quella razza che l'altra nomnia sembra essere piuttosto a digiuno d'informazioni. Alza le spalle, piuttosto confusa, fissandola con le pupille dilatate e senza sbattere le palpebre. < Boh, Pa' diceva che lui non ci credeva molto. E delle ricerche di Ma' non so nulla, le cose sue le ha inviate alla famiglia. >
Stop azioni
Si guardano per lungo tempo, si studiano, sono molto simili e molto diverse. <Zio Ferguson diceva il vero, i suoi antenati hanno partecipato> e a quel punto riprende a camminare in modo da superare la montagna di neve che blocca la visuale sulla battaglia che si sta svolgendo proprio sotto di loro. Una battaglia che vede uomini e donne del nord combattere contro enormi creature alate. Bellissime e micidiali, ma anche in difficoltà. I draghi, Nagaresh sa che per Mereoleona è la prima volta e quindi lascia che l'altra guardi, conosca e si riconosca. Sveglia è sveglia Leona e in fatti non le sfugge quel plurale. <Siamo unite nella fede di Valekun e tu ed io insieme potremo portare a compimento la missione> quella dell'arma definitiva. Inclina lievemente il capo e la cascata di capelli bianchi scivola sulla spalla <meno di quanto avrei voluto conoscerla, ma tu sei sua degna erede> lascia che la bella Leona si sprema le meningi, parli dei suoi ricordi. <tuo padre, brava persona, ma limitata> per quello che è, umano. <quelli come noi sono considerate geniali, ma la genialità è una virtù che solo Valekun comprende a pieno, gli altri potrebbero prenderci per pazze, tu vuoi essere ambasciatrice di Valekun? cosa faresti per poterlo essere?> indifferente si ferma ad osservarla. <tu, sei un discendente, tu sei una portatrice> ma non dice di cosa. Lascia che i suoi occhi si riempiano di meraviglia distruttiva nel guardare le fazioni darsi battaglia. <tu sei un sangue di Drago> e si presenta di nuovo <noi siamo i diretti discendenti dei draghi, tu lo sei> e adesso indica lo scontro <la nostra fazione non è quella dei mortali, ma di coloro che si librano in cielo> sorride verso di lei <non sempre, ma oggi uniamoci a quella battaglia, mostriamo quello che siamo. Io vivo dentro di te, ma noi, noi siamo altro> si avvicina per toccare Mereoleona. Da quel tocco una luce argentata ricopre tutto annullando qualunque altra visione. Mereoleona dovrà chiudere gli occhi e quando li riaprir
Mereoleona dovrà chiudere gli occhi e quando li riaprirà non vedrà l'elfa della notte che le stava parlando. Una delle lance conficcate a terra ha la lama lucida a specchio. Una voce dentro di lei le consiglierà di farlo. Di specchiarsi e in quel momento vedrà che i suoi capelli hanno cambiato colore. Sono bianchi, un bianco meno metallico di quello dell'elfa, ma richiamano quella natura. Intanto la battagli al di sotto imperversa. Inizia a prendere consapevolezza di quello che è. Non può dubitare, lo ha sempre saputo, ma adesso si sta manifestando la vera natura della Drakal.
GDR GO
22:40MereoleonaNo, è vero, non ha mai visto i draghi. E ne è affascinata. Continua ad osservarli come una bimba di campagna all'interno di un palazzo reale. Indicando ora un drago, ora quell'altro. L'entusiasmo viene smorzato nel momento in cui diventa palese quanto quell'enormi creature stiano avendo la peggio. < Dovremmo... ahn... aiutarli? > E' preoccupata, sì, ma neanche molto. Per quanto possa essere un po' tonta, si è resa conto di essere in una grande visione e di poter fare davvero poco riguardo quanto sta vedendo. < La missione di... mangiare chili di bothate senza bere? Sono molto sala... AH, l'altra missione, quella importante, giusto. > Lei tende ad andare in panico quando le cose diventano troppo serie, la mente comincia a farsi confusa. Soprattutto perché adesso l'altra comincia ad incalzarla ocn domande non esattamente semplici da rispondere. < Farei... tante cose, ecco... come dire... cioè... tutto quello che faccio è per Valekun... così mi hanno insegnato. > E quando Nagaresh cala l'asso di bastone, Mereoleona ha l'unica reazione che si potrebbe avere in quel momento. < COSA!? > Con tanto di urletto stridulo, tra il sorpreso e l'entusiasta, ma anche ansiosa, perché mica le sembrano degli spiccioli. < Sangue di drago... sì, sì, vero... quando perdevo sangue lo notavo sai, che avevo il sangue... diverso. > Proprio quello, ha capito tutto. Fortunatamente, non ha tempo di finire l'attacco di panico che l'altra l'ha toccata. Chiude gli occhi e dopo averli riaperti, una lancia riflette il suo nuovo aspetto. < Ahn... Nagaresh... ah, giusto... vivi dentro di me... > Qualsiasi cosa voglia dire ed infatti va ad allentare la propria maglia, guardando all'interno e chiedendole < ... ahn... Nagaresh? Sei lì? Che significa partecipare alla battaglia? >
La battaglia è chiaro come finirà, ma quella serve per non dimenticare. Nagaresh è dentro Mereoleona o forse é Mereoleona che è dentro il drago, sta di fatto che è una Drakal e una volta uscita da quello specchio potrebbe essere così per sempre. Nagaresh sembra essere in linea con il comportamento di Leona. Ride anche lei, si sente allegra, poi torna seria quella voce quasi della coscienza *lo so, e adesso per Valekun impugna quella lancia rotta, riparla e scendi in battaglia* ripete adesso senza avere più una forma fisica e in realtà da questo momento sarà Mereoleona a gestire Nagaresh. L'aspetto fisico lievemente mutato non è che l'inizio. Non si può vincere quella battaglia, Leona lo sa bene, ma il drago vuole combattere. A lei la scelta, può già lasciare quel luogo riprendendo lo specchio alle sue spalle, o può agire come avrebbe fatto il suo dio in quel momento. Adesso il suo sangue è risvegliato e la sua fede è forte. Davanti a lei ci sono una dozzina di nemici armati di picche e spade e poi a fare davvero male ci sono gli scorpioni da guerra che quando vengono puntati bene possono scalfire le scaglie di drago. Forse armati con dardi magici. Mereoleona può scegliere come vuole conoscere la sua nuova essenza. Il sangue si è risvegliato, lei è già degna, diversa da qualunque altro drakal, unica come tutti loro, rara come solo loro sanno essere. Le creature più magnifiche dell'aengard che onorano alcuni discendenti dimorando di nuovo in loro. *Io sono Nagaresh la lunatica, mia cara, ma sono anche giusta, fa la scelta giusta ora* da questo momento Mereoleona è una persona diversa, è entrata in quella visione come mezzelfa ne uscirà Drakal.
GDR GO sei una nuova Drakal! complimenti
23:07Mereoleona[*Innate Drakaal Attive*] La lancia rotta viene presa ed osservata con attenzione, quando il drago dentro di sé è palese che voglia scendere e combattere. No, probabilmente non può aggiustarla adesso, ma si sente anche molto più potente di prima e non sembra sentire neanche il bisogno di avere un'arma completamente funzionante, se la può cavare anche così. E con quella lancia mezza rotta, va a fiondarsi sulla battaglia. < Certo che combattiamo! Se non sai cosa fare, Pa' diceva sempre di combattere. > Ed infatti, con un ghigno sul volto, con la sicurezza di chi è convinta di no npoter più assaporare il gusto della sconfitta, è verso quei nemici che va a fiondarsi, lasciando scivolare il proprio corpo dall'altura su cui erano e provando con quello che resta della lancia di fare un riddoppio dritto, portando a fare una spazzata sulle gambe degli avversari nel tentativo di sbilanciarne il più possibile. Non è solo più convinta, ma sembra effettivaente essere più forte. La lancia sembra avere un peso diverso sulle sue mani e nonostante sia ancora ferita per quelle necrotiche, sembra non avvertirlo. Anzi, è quello stesso dolore che la spinge a colpire con più forza, con più veemenza. [Forza 147| Ferocia del Drago 1/3]
Mereoleona ha usato Ferocia del Drago [Drakaal]
Mereoleona ha usato Forza Ancestrale [Drakaal]
Stop azioni
La Drakal avrebbe potuto utilizzare la sua bellissima stella del mattino, ma ha optato per un atto di fede. Quella lancia che le è stata proposta probabilmente da Valekun in persona che in quel momento più che in altri si interessa alla rinascita di un drago d'argento. Un drago che collega il discendente a Valekun. La scelta di Mereoleona è molto apprezzata. Soprattutto lei prende subito consapevolezza di quello che è adesso. Si lancia in mischia con una forza e una ferocia che terrorizzano la metà dei dodici uomini che stavano combattendo contro un drago d'argento con gli occhi blu. Il suo colpo è perfetto e riesce ad atterrarne sei. Quella lancia rotta viene brandita con sicurezza. Non può vincere quella battaglia, Leona lo sa, è già avvenuto, ma nel momento in cui i suoi occhi incrociano quelli del drago che ha salvato il suo stesso corpo muta, dei sei uomini tre lasciano cadere le spade, mentre tre si lanciano all'attacco della drakal con spade corte, due tentano affondi contro il suo addome, mentre uno, il più altro cerca di sferrarle un dritto ridoppio per colpirla alla mascella, un colpo portato da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto, dando alla spada una traiettoria diagonale. Mentre ciò accade delle scaglie argentate crescono immediate ai lati del volto, comprendendo l'orecchio sinistro che viene ricostruito come se fosse d'argento. Una degna portatrice che può tentare di schivare quei colpi. Nagaresh è orgogliosa, ma anche Valekun lo è perchè nella notte brilla un nuovo astro argentato.
Gdr Go
23:31Mereoleona[*Innate Drakaal Attive*] Lo sguardo viene per qualche istante distratto da un dargo argento, scappandole anche uno stridulino. < Ua, che fi*o! > Lo scudo. Ha dimenticato di usare lo scudo ed è quello che probabilmente l'avrebbe potuta aiutare quando alcuni degli uomini caricano in sua direzione. La lancia è spezzata e non ha una gran portata, ma ha anche due belle e possenti gambe che si sentono più forti che mai. Non schiva, perché sembra avere un'altra idea. La persona che abbassa la spada è effettivamente quello che ha il busto più scoperto dei tre ed è caricando il calcio che cerca di colpirlo. Non in forza, questa volta, ma in velocità, cercando di anticiparlo così da poterlo spingere con quel calcio al fianco contro i suoi due altri aggressori e far impedire anche a loro due, mettendosi i piedi a vicenda, di poter portare effettivamente a compimento il colpo. Se fosse riuscita o no, sicuramente non ha intenzione di rivivere il momento della morte di tanti draghi partecipando alla sconfitta e morendo nel mentre. < Nagaresh... forse è il caso di levarci di cu*o, che dici? > E se fosse un minimo riuscita a far capitombolare gli aggressori o comunque intralciarsi, l'idea di tornare al presente non sarà più solo un lontano ricordo. Nel frattempo, ha qualcosa sulla faccia. E l'orecchio mozzato sembra stranamente pesante. [Destrezza 120| Ferocia del Drago 2/3]
Mereoleona ha usato Forza Ancestrale [Drakaal]
Stop azioni
Gli aggressori tira 67/100
Forte, veloce, un po' troppo sicura di se per essere una drakal neonata, ma si sa, gli adolescenti di qualunque razza sono istintivi e spericolati, eppure la frase finale, la richiesta di levarsi da lì è un qualcosa di nuovo. Di prudente. La tutela della sua vita e della sua specie. Un qualcosa che si è risvegliato in Mereoleona. Gli aggressori vengono colti alla sprovvista, ma la superirità numerica gli permette di ferire il braccio destro della drakal, una ferità di striscio ma che brucerà nell'orgoglio per sempre. Nagaresh è assolutamente d'accordo con la portatrice. Quella battaglia si è svolta molto tempo fa, alcuni di quesi draghi per motivi diversi sono riusciti a sopravviere e poi nascondersi e chi può dire qual è stato l'intervento divino che ha salvato Nagaresh e che oggi le consente di convivere dentro il corpo della freccia nera. Mereoleona con una velocità nuova scatta verso lo specchio e potrà lanciarsi dentro finendo di nuovo nella casupola, appena sarà dall'altra parte il freddo tornerà a farsi sentire, l'orario sarà quello corretto e lo specchio è tornato tale. Uno specchio di incredibile magnificenza, ma non quanto il riflesso. Mereoleona è una Splendida Drakal di Valekun e i suoi capelli sono bianchi come la neve del nord. Come giustificare questo nuovo tratto lo deciderà in seguito, adesso ha solo fame e sonno e la casupola è accogliente, calda, con un giaciglio pronto e una cena già preparata. Un piccolo dono per una grande guerriera. [gdr end]
Complimenti, punti e resoconto domani. Buona notte <3